Biografia
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Rino Valido (Varazze, 1° maggio 1947 -) è un cromista, progettista, designer e artista contemporaneo italiano, tra i più affermati esponenti dell’arte della seconda metà del XX Secolo. Nasce a Varazze il 1° maggio 1947 e sin dalla prima infanzia ha interesse per l’arte. Inizia così a dipingere su cartoni telati il paesaggio, avvalendosi di idee e suggerimenti di un suo famigliare amante dell’arte; quindi studia opere monocrome sulle sfumature del grigio.
Nel 1960 si trasferisce a Genova e inizia a lavorare in uno studio di fotolitocromia dove, grazie alla conoscenza del colore e del disegno, si occupa di riproduzioni grafiche come cromista per la produzione delle matrici per la stampa offset, da cui verrà stampato tutto ciò che possiamo vedere nell’editoria, libri d’arte di grande qualità e altro.
Attraverso l’attività di cromista, Valido si appassiona alla fotografia, acquista una prima camera fotografica, cui ne seguiranno altre fino a raggiungere una collezione da professionista. Userà queste camere per fermare attimi del paesaggio, soffermandosi spesso su particolari dell’ambiente naturale.
Si costruisce una camera oscura, dove sviluppa i rullini delle pellicole impressionate e stampa in b/n su carte fotografiche. Per queste nozioni di tecnica fotografica si avvale di libri dei maestri come Gabriele Basilico, Henri Cartier, David Hamilton...
Con l’esperienza fotografica, Valido acquisisce l’importanza della luce, della sorgente luminosa, che gli servirà moltissimo anche in pittura.
Nel 1966 viene chiamato per prestare il servizio militare, durante il quale grazie alle sue capacità creative ottiene il compito di mascherare i mezzi cingolati. Al congedo militare, ritornato a Genova a metà degli anni ’60 frequenta la Scuola Grafica grazie alla propensione per il disegno e alla conoscenza del colore.
Questo periodo di formazione in cui apprende la professione della cromisteria, ossia la scomposizione dei grigi per il raggiungimento di una intensità cromatica desiderata, sarà propedeutico al lavoro di cromista e fondamentale per la sua arte.
Rino Valido si interessa in seguito ad altre forme di espressione grafica, quali le varie tipologie e tecniche storiche per la stampa, ossia l’incisione su vari supporti, come il rame, lo zinco, la pietra e il legno (Acqua Forte, Acqua tinta, Litografia, Xilografia, Serigrafia).
Queste tecniche di incisioni grafiche, ognuna differente dalle altre, sono per lui un importante laboratorio per la sua formazione artistica.
Nel 1974 espone per la prima volta a Genova.
Nel 1975 entra a far parte di un gruppo di artisti scelti dalle testate giornalistiche “Il Secolo XIX”, “Il Tirreno”, “Il Mattino di Padova”, “La Repubblica”, “La Stampa”, con le quali inizia a collaborare.
Questo gruppo aveva lo scopo di raccontare come si potesse dipingere en plen air spostandosi per l’Italia, dipingendo come facevano i Macchiaioli Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Giuseppe Abbiati, Vincenzo Cabianca, i Labronici Renato Natali, Corrado Michelozzi, Adriano Baracchini e gli Impressionisti francesi Édouard Manet, Claude Monet, Berthe Morisot, Edgar Degas, Pierre-Auguste Renoir... esponendo così le proprie opere realizzate all’aperto.
Nel 1977 avviene l’incontro con la galleria lucchese dei fratelli Poleschi, grazie ai quali entra in contatto con il jet set dell’arte italiana dell’epoca e incontra artisti come Renato Guttuso, Ennio Morlotti, Renzo Vespignani, da cui viene attratto soprattutto per la loro professionalità, ascoltando con attenzione i racconti e il sentimento di creatività nel proporre quella che sarebbe diventata la loro opera.
Con la Galleria Poleschi - con la quale esiste ancora oggi una reciproca stima e amicizia - inizia un rapporto continuativo che durerà per moltissimi anni. In quel tempo partecipa alle prime esposizioni fieristiche, come l’Expo di Bari del 1980, l’Expo di Bologna, il Miart di Milano...
Da questi incontri nasce una volontà di ricercare nuove vie di espressione che gli fa sospendere gradualmente la pittura figurativa e lo dirige verso l’espressione di sintesi, l’astrazione.
Sarà importante un viaggio nel 1978 insieme ai due artisti lombardi Luigi Arzuffi e Arnoldo Sidoli, percorrendo in camper le provinciali del sud della Francia, tra terra e mare. Un paesaggio, in particolare sollecita la sua sensibilità immaginativa: la Camargue. Questa vasta area pianeggiante attraversata dal Rodano, con le sue lagune d’acqua salate, i banchi di sabbia, canneti e saline gli farà comprendere definitivamente la propria affinità con l’arte astratta. Sempre nel 1978 viene invitato a realizzare i manifesti e le scenografie dei premi letterari “Bancarella”, “Bancarellino” e “Bancarella sport”, nei quali ha occasione di incontrare i maggiori esponenti dell’editoria Italiana, Mondadori, Laterza, Adelphi e altri. Ancora oggi è socio onorario di queste manifestazioni.
Verso la fine degli anni ’70 Valido incontra l’arte contemporanea americana e pensa così di allargare il campo della propria creatività - realizzando oggetti di utilità e valenza artistica - e di sviluppare progetti da sottoporre all’imprenditoria di Stato.
Nel 1978 progetta lo spazio espositivo di 1000 mq per la finanziaria Finsider presso la Fiera del Levante a Bari. Per questo evento non realizza solo lo spazio espositivo: costruisce un percorso inusuale per un allestimento industriale, e realizza grandi opere pittoriche che, intitolate alle Società dell’industria metallurgica, come Italsider, Deltasider, Dalmine e altre, portano un importante valore aggiunto a tutta l’esposizione.
Dopo questa esperienza, collaborerà per molti anni con le Società del gruppo Leonardo già Finmeccanica quali Oto Melara, Elsag e il gruppo Ansaldo.
Con quest’ultimo in particolare intrattiene un lungo rapporto di collaborazione nelle divisioni di Ansaldo Energia, Ansaldo Trasporti, Ansaldo Industria e con la Fondazione Ansaldo (già Archivio Storico Ansaldo).
Nei primi anni ’80 supera il concetto di arte realizzata solo con tela e colori e si dedica a disegnare oggetti per utilizzo quotidiano: lampade, set di oggetti in ardesia da ufficio, cravatte, foulard, piatti in ceramica...
Proprio attraverso la cultura della ceramica, Valido incontra a Celle Ligure presso le fornaci “Il Tondo” il ceramista scultore Umberto Piombino, ne diviene amico e inizia a plasmare con i suggerimenti che attinge dal Maestro le prime sculture in ceramica.
La frequentazione della fornace “Il Tondo” in compagnia di Piombino avviene sempre più spesso. Valido in quel tempo realizza una collezione di piatti ceramici e varie sculture cotte ad un fuoco, per poi essere dipinte con pigmenti e cere. Il mondo del design per Valido è una nuova e importante via di ricerca: disegna oggetti di tutti i tipi: da viaggio, come borsoni, cartelle per ufficio, set da scrivania...
Il 27 dicembre 1986 Rino Valido diventa Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana, insignito dal Presidente della Repubblica su iniziativa del Presidente del Consiglio dei Ministri (iscritto nell'Elenco dei Cavalieri Naz. al N° 1029 Serie IV).
Con l’aumentare dell’impegno in progetti di arte per l’industria, Valido sospende per qualche tempo le esposizioni di pittura, dedicandosi alle installazioni da realizzarsi a livello internazionale per le Società di Stato.
A seguito del rifacimento del Porto di Genova per l’EXPO del 1992, Valido viene chiamato a collaborare in un team di progettisti internazionali per la progettazione grafica dell’immagine di varie strutture presenti nell’area, quali la Città dei bambini e la cartellonistica pubblicitaria del Nuovo Porto Antico.
È nel 1994, grazie alla conoscenza e alla collaborazione con lo storico dell’arte Dino Carlesi, che nasce la nuova espressione d’arte di Rino Valido.
Questo incontro farà ritornare l’arte e la pittura al centro del suo lavoro. Inizia così la preparazione di mostre in Italia e all’estero. Sarà un passaggio di grande delicatezza, dovendo condividere le diverse costruzioni d’arte, una per le Società con le quali da tempo collabora e una rivolta al sentimento del colore, attraverso la sua densità e le forme che lo contengono.
Nel 1997, a causa di una lunga malattia, perde la moglie Carla. Si erano incontrati nell’ottobre del 1966 e dopo il servizio militare si erano sposati. Carla era stata per Rino un’importante compagna di viaggio, il cui entusiasmo e voglia di vivere erano trainanti per chiunque le fosse vicino.
Dopo questa perdita, molto cambia. Anche la voglia del fare è venuta meno. E per qualche tempo Valido rimane in attesa, una pausa di riflessione per sperare di ricaricarsi di quell’entusiasmo scomparso. Tuttavia pensando a quanto Carla avrebbe voluto che lui facesse, Valido torna dopo qualche tempo alla pittura.
Nel 1999 si ritrova con Dino Carlesi e organizzano insieme una mostra ad Empoli.
Nel nuovo millennio, la galleria Due Spine lo invita per una sua personale.
In quel tempo incontra una nuova Carla, che è la sua attuale compagna di vita, e con la quale condivide viaggi di lavoro, in parte legati alle Società che non aveva mai abbandonato e in parte dedicati all’organizzazione di mostre ed eventi di pittura, che negli ultimi 20 anni sono state molte, sia in Italia che all’estero. Da Genova e Savona a Brescia, Milano, St. Raphael, Parigi, Dubai, Courshevel, Valdiser, Diner.
Nel 2004 scopre un nuovo ciclo che chiamerà “Il Tempo ritrovato tra forma e colore”.
Oggi, mentre le gallerie d’arte propongono il suo lavoro, Rino Valido si dedica attivamente alla pittura, porta avanti il ciclo ultimo ritrovato, si occupa di selezionare città, luoghi, spazi di qualità istituzionale per organizzare nuovi eventi.
Nel 2024 in occasione del suo 50° anno di attività artistica, Genova ospita la sua antologica a Palazzo Ducale nella Sala dogana e la Fondazione Ansaldo realizza una correlata a Villa Cattaneo dell’Olmo di Genova Campi. Intanto si continua a lavorare.